Cosa fare se hai un dente cariato rotto e come trattarlo
Ritrovarsi con un dente cariato rotto è senza dubbio una grandissima, e spesso dolorosa, seccatura. E purtroppo è un problema che si presenta con una ricorrenza maggiore di quanto si pensi. La rottura del dente, in questo caso particolare, arriva perché la carie ne ha indebolito così tanto la struttura da provocare una piccola frattura o addirittura la rottura completa.
Il grande problema è che la carie agisce in maniera molto subdola e graduale. Prima va a colpire lo smalto superficiale del dente e poi si fa strada all’interno degli strati più interni come la dentina e la polpa dentale. Una carie non curata, quindi, aumenta la vulnerabilità e l’instabilità del dente e fa sì che anche una masticazione più accentuata o un singolo morso a un alimento più duro possano provocare una rottura. Rottura che spesso si accompagna a forte dolore, aumento della sensibilità a caldo e a freddo e gonfiore alle gengive.
Ma c’è anche un’altra questione importante, di carattere più strettamente medico. Un dente cariato rotto e senza protezione è inevitabilmente più esposto all’attacco di batteri e microrganismi che possono portare a infezioni decisamente gravi e da non sottovalutare.
Proprio per la delicatezza e per la frequenza di questo problema abbiamo deciso di realizzare il seguente approfondimento in cui andremo a esaminare tutti gli aspetti della questione come cause della rottura del dente, sintomi e possibili trattamenti di cura.
Cause di un dente cariato rotto
Esistono molte cause che possono portare alla condizione di un dente cariato rotto. Per ragioni di spazio abbiamo provato a individuare le tre più comuni e frequenti che possono colpire persone di ogni età.
La prima causa di possibile rottura è una carie non trattata in maniera tempestiva. Come già accennato in precedenza, non trattare e curare una carie significa lasciare strada libera a batteri che iniziano la loro azione negativa erodendo lo smalto esterno del dente per poi penetrare negli strati più profondi. Una progressione negativa che porta il dente a indebolirsi e a perdere stabilità, con la conseguenza che un qualsiasi morso o una masticazione più accentuata possono provocare danni notevoli come fratture e rotture complete.
Un’altra causa molto frequente di rottura sono le lesioni e i traumi dentali. Una semplice caduta, un colpo ricevuto, un contrasto mentre facciamo sport di contatto, un morso su una superficie estremamente dura, possono causare problematiche alla struttura del dente, indebolendolo ed esponendolo al rischio di frattura. A maggior ragione se il dente è già pesantemente indebolito dalla presenza di una carie non rilevata o non trattata.
I nostri denti, infine, così come il nostro corpo, sono inevitabilmente soggetti all’avanzare dell’età. E proprio il deterioramento naturale del dente legato all’invecchiamento fisiologico può essere una delle motivazioni che portano alla rottura. Il passare degli anni tende a erodere in maniera importante lo smalto dentale, così come la frequente esposizione ai cibi più acidi e ricchi di zuccheri. Questo crea una maggiore fragilità di fondo e una più alta possibilità di insorgenza di carie e rotture.
Dente cariato rotto: quali sintomi?
Un dente cariato rotto può causare molti sintomi diversi, a seconda del tipo e della gravità della rottura e della condizione clinica di partenza del paziente.
Quasi sempre la rottura di un dente cariato è accompagnata da un dolore intenso e da un aumento della sensibilità, sintomi che si manifestano spesso al momento della masticazione o quando si entra in contatto con alimenti ricchi di zuccheri oppure particolarmente caldi o freddi. L’incremento della sensibilità è dovuto all’esposizione delle parti interne del dente, più ricche di terminazioni nervose, a cibi o bevande di diverse temperature. Questo fa capire quanto è importante lo smalto dentale come “barriera” protettiva dagli agenti esterni e perché è sempre consigliabile programmare con il proprio dentista di fiducia un calendario di sedute di igiene dentale professionale. Un consiglio valido a ogni età e un investimento sulla salute. Non solo della bocca.
L’altro sintomo che si accompagna con molta frequenza alla rottura di un dente già cariato è il gonfiore gengivale. Nelle righe precedenti abbiamo sottolineato come un dente rotto è più esposto all’attacco dei batteri. Lo stesso possiamo dire per i tessuti che lo circondano, ovvero le gengive. Le gengive irritate dalla rottura di un dente possono gonfiarsi, arrossarsi e, nei casi più gravi, sanguinare. Il tutto accompagnato da un senso di pressione e da un fastidio costante. Anche in questo caso è fondamentale trattare il sintomo in maniera tempestiva. Il rischio di accesso gengivale o dentale è sempre dietro l’angolo.
Come è facile intuire, infine, un dente cariato rotto può creare non pochi problemi alla masticazione. Sia a livello di dolore che di efficienza. Con un dente rotto e dolorante tendiamo per istinto a masticare con l’altra parte della bocca, pratica che altera la normale funzionalità masticatoria. Sembra un aspetto di poco conto ma non va assolutamente sottovalutato. Masticare solo da un lato per molto tempo può causare nel lungo periodo problematiche di sovraccarico ai denti sani e peggiorare tutta la salute orale.
Cosa fare se hai un dente cariato rotto
Se hai un dente cariato rotto e non sai cosa fare, oppure se hai dubbi sul migliore trattamento per risolvere il problema, l’invito è quello di contattare con urgenza un dentista esperto e di evitare soluzioni fai da te o consigli trovati online che potrebbero rendere la situazione davvero grave.
Parliamo di tempestività perché trascurare una rottura di un dente cariato può portare a infezioni anche molto difficili da curare. Le parti interne di un dente rotto sono esposte costantemente all’azione di batteri che possono provocare infezioni alla radice del dente e ai tessuti che lo circondano. Infezioni che possono portare anche all’ascesso dentale o gengivale, problematica che in alcune situazioni si manifesta con gonfiore, dolore intenso e febbre, o addirittura a problemi ben più gravi. Un’infezione alla bocca non curata, inoltre, può estendersi ad altre parti del corpo passando attraverso il flusso del sangue e mettendo a rischio la salute complessiva del paziente.
Affidarsi in maniera rapida a uno studio dentistico spesso significa anche salvare il dente e non doverlo estrarre. Se la carie non viene trattata nel modo giusto e viene trascurata, distruggerà anche la parte interna del dente, rendendone inevitabile l’estrazione. Un’estrazione ha due ulteriori conseguenze. Da un lato va a inficiare l’estetica del sorriso, con inevitabili ripercussioni a livello psicologico e di gestione dei rapporti sociali. Dall’altro va a modificare il modo in cui mastichiamo, rendendolo meno efficiente. Un problema, quest’ultimo, che può causare anche lo spostamento dei denti sani rendendoli meno stabili, solidi ed esposti agli agenti esterni.
Un’altra conseguenza del ritardato intervento è il rischio che la carie che ha provocato la rottura possa estendersi anche ai denti più vicini. La carie tende infatti a propagarsi attraverso il contatto, creando altre cavità e rendendo il successivo trattamento di cura più difficile, più lungo e più costoso. Una carie estesa, inoltre, aumenta esponenzialmente il rischio di ulteriori infezioni e mette a rischio tutta la dentatura e la salute orale in generale.
Fin qui abbiamo parlato delle cause della rottura di un dente, dei sintomi e dei possibili rischi se trascuriamo il problema. Ma quali sono le opzioni di trattamento per questa problematica e quali sono le cure mediche attualmente disponibili?
La prima è la ricostruzione del dente. Una strada percorribile se la frattura è limitata alla superficie dentale e se la carie non ha già colpito le parti più interne del dente. In questa condizione il dentista andrà a intervenire utilizzando materiali compositi di alta qualità per ripristinare la funzionalità e la forma naturale del dente. Il trattamento in questo caso è poco invasivo e consente di preservare la forma e la base naturale del dente.
L’altra opzione è quella dell’otturazione, trattamento con funzione sia conservativa che riparativa, che ha come obiettivo quello di ripristinare le funzioni masticatorie del dente rendendolo allo stesso tempo più resistente. L’otturazione è un processo poco invasivo utilizzato per fratture di piccola entità che si articola in tre fasi distinte: si inizia con la rimozione della carie, si prosegue con la medicazione e la pulizia della parte interessata e si conclude con la chiusura della cavità del dente con l’utilizzo di una resina naturale.
Se invece la carie ha già raggiunto le parti interne del dente come la polpa potrebbe rendersi necessario un processo di devitalizzazione e incapsulamento. In questo trattamento lo specialista va a rimuovere la parte di polpa dentale colpita dall’infezione, ripulisce il canale radicolare e procede a sigillarlo per metterlo al riparo dall’insorgere di ulteriori infezioni.
Successivamente il dentista andrà a incapsulare il dente trattato con una specifica corona protettiva utile a ripristinare resistenza e stabilità. La devitalizzazione e l’incapsulamento vengono impiegati quando la frattura è di notevole dimensione e quando il paziente presenta una grave debolezza strutturale, e hanno come obiettivo quello di salvare il dente senza ricorrere all’estrazione.
Chiudiamo il nostro approfondimento sul dente cariato rotto ribadendo ancora una volta un consiglio prezioso. Se ti trovi di fronte a questo problema e non hai idea di come poterlo risolvere, rivolgiti a uno studio dentistico specializzato come quello del Dott. Eandi di Busca (CN).
Presso lo studio del Dott. Eandi di Busca, in provincia di Cuneo, troverai un team altamente aggiornato e specializzato pronto a prendersi cura di te, attento alle tue esigenze e al tuo benessere e avrai a disposizione le migliori tecnologie attualmente disponibili nel settore dell’odontoiatria.
Non esitare a contattarci se hai un dente cariato rotto. Curiamo il tuo sorriso prendendoci cura di te.