Gnatologo cosa fa

Gnatologo cosa fa

Gnatologo cosa fa e come può aiutarti

Sempre più spesso ci viene chiesto di rispondere alla domanda “lo gnatologo cosa fa?”, vista anche la crescente diffusione, su internet e altri canali informativi, di articoli inerenti alla connessione denti e postura.

La relazione tra i denti, la postura e il benessere generale, infatti, è sempre più oggetto di studio e interesse in vari ambiti medici e odontoiatrici. Come vedremo nel corso di questo articolo, la bocca è strettamente connessa con diversi aspetti della salute e del benessere corporeo. A cominciare dalla postura, che può essere influenzata dalla posizione della mandibola e dall’occlusione dentale. Ad esempio, una malocclusione o un disequilibrio tra le arcate può causare adattamenti nella postura per compensare, portando a tensioni muscolari e problemi nella colonna vertebrale. Ciò può contribuire a dolori cervicali, mal di schiena, mal di testa e altri disturbi muscoloscheletrici.

Attraverso una visita gnatologica è possibile capire se questi sintomi sono riconducibili a un problema odontoiatrico e il dentista gnatologo è lo specialista giusto a cui rivolgersi in questi casi. Ma in cosa consiste esattamente una visita gnatologia? Chi è uno gnatologo e di cosa si occupa?

Per spiegare le competenze di questo esperto nel campo dell’odontoiatria e rispondere a queste e molte altre domande, abbiamo deciso di pubblicare questo articolo del nostro blog, utilizzando un linguaggio semplice e chiaro e spiegazioni esaustive e complete, come siamo soliti fare con i nostri pazienti in studio.

Partiamo dall’inizio.

Gnatologo significato

L’etimologia ci viene in aiuto poiché il termine “gnatologia” deriva dal greco Gnáthos, vocabolo che indica la mandibola. Lo gnatologo si occupa quindi dei disturbi e delle patologie legati alle articolazioni temporo-mandibolari, alla lingua e ai denti.

Una volta compreso l’ambito di interesse della scienza gnatologica, cerchiamo di seguito di comprendere lo gnatologo cosa fa in termini pratici. Lo gnatologo è quella figura professionale a bui bisogna rivolgersi quando si avvertono questi sintomi:

  • dolore alla mandibola nell’aprire e chiudere la bocca o durante la masticazione:
  • la mandibola si blocca quando si tenta di aprire maggiormente la bocca;
  • mandibola a scatto o che scrocchia durante la masticazione;
  • dolori al viso o alla muscolatura facciale;
  • bruxismo ossia la tendenza a digrignare i denti durante la notte ma anche durante le normali attività quotidiane.
  • sensazione di non riuscire a deglutire;
  • cervicalgia ricorrente non legata ad altri fattori;
  • episodi ricorrenti di mal di testa;
  • acufeni (sensazioni di ronzio o fischi nelle orecchie)
  • vertigini o sensazioni di instabilità.

 

Questi disturbi possono essere tutti dovuti a problematiche a carico dell’articolazione temporo-mandibolare o della muscolatura facciale. Come spesso accade per le altre parti del corpo, quando si sovraccaricano le articolazioni ed i muscoli, quest’ultimi si infiammano. Così avviene anche per le articolazioni dell’ATM ed i muscoli del viso, sottoposte ad esempio a un surplus di lavoro per bruxismo, il serramento prolungato dei denti.

In tutti questi casi è compito dello gnatologo:

  • analizzare la struttura e lo stato dell’articolazione temporo-mandibolare e la corretta occlusione delle arcate dentali attraverso una visita gnatologica ed esami di diagnostica per immagini;
  • individuare le cause dei sintomi riportati partendo dall’ascolto del paziente e dalla valutazione delle risultanze degli esami clinici;
  • effettuare una diagnosi delle specifiche disfunzioni e patologie a livello degli elementi coinvolti nella funzione masticatoria;
  • prescrivere un piano terapeutico che possa risolvere il problema strutturale oltre che alleviare i sintomi riscontrati.

Gnatologo cosa fa durante una visita gnatologica

La gnatologia è dunque quella branca specialistica dell’odontoiatria che si dedica allo studio della fisiologia e delle funzioni della mandibola. Questo include l’analisi approfondita della masticazione, della deglutizione, della fonetica e della postura, nonché la valutazione dei rapporti tra le ossa mascellari, i denti, le articolazioni temporo-mandibolari, i muscoli mandibolari e il sistema nervoso associato, compresa la lingua.

Attraverso la visita gnatologica lo gnatologo si occupa di diagnosticare e trattare una vasta gamma di patologie che coinvolgono le articolazioni della bocca e delle strutture connesse. Vediamo come, al fine di capire con precisione uno gnatologo cosa fa durante tale visita specialistica.

Gnatologo cosa fa Visita Gnatologica

La visita gnatologica di solito prevede una fase iniziale di anamnesi, durante la quale lo gnatologo raccoglie le informazioni necessarie per comprendere tutti i sintomi accusati dal paziente e visionare eventuali esami specialistici già effettuati in precedenza. Non di rado, in presenza di disturbi come acufeni, cervicalgie, mal di schiena e dolori posturali difficilmente associabili al legame denti-postura, si tende a consultare altri specialisti come l’otorinolaringoiatra, l’ortopedico e così via. È solo tramite una visita gnatologica che si può stabilire se tali sintomi sono correlati a un disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare e, in caso affermativo, identificarne la causa.

Conclusa questa prima fase, si passa poi alla fase ispettiva, dove lo gnatologo valuta l’eventuale stato infiammatorio della muscolatura, lo stato delle articolazioni temporo-mandibolari, la condizione della muscolatura del collo ed in particolare della zona cervicale e la postura di testa e spalle, facendo eseguire al paziente dei movimenti con la mascella, come aperture e chiusure della bocca e slittamenti della mandibola al fine di visitare le strutture esterne connesse al cavo orale.

Successivamente, lo gnatologo si occupa di effettuare una visita odontoiatrica approfondita per verificare la mobilità e la posizione della lingua e del frenulo linguale (il filamento di tessuto fibroso che si trova sotto la lingua), la struttura dentale, del palato e lo stato della mucosa interna delle guance, nonché lo stato dell’occlusione delle arcate. Durante la visita gnatologica, si valutano in particolare gli equilibri e il bilanciamento tra i denti superiori e inferiori, sia sul lato destro che su quello sinistro, sia tra quelli anteriori e posteriori.

Inoltre lo specialista gnatologo, in casi particolari, può richiedere un approfondimento tramite la prescrizione di esami di diagnostica per immagini come:

  • un’Ortopanoramica;
  • una Radiografia 3D;
  • una Risonanza magnetica.

o di altre tipologie di esami non invasivi come:

  • l’elettromiografia di superficie con cui si va ad indagare la funzionalità e le condizioni dei muscoli facciali;
  • la kinesiografia mandibolare, un esame che valuta approfonditamente il movimento delle ossa mandibolari.

 

Al termine della visita gnatologica e con il supporto diagnostico necessario, lo gnatologo può stilare un piano terapeutico personalizzato. In presenza di bruxismo, notiamo che è frequente l’adozione, ad esempio, di un bite, un dispositivo correttivo trasparente da indossare di solito solo durante la notte, atto a proteggere i denti e a ridurre l’attività involontaria di digrignamento.

Nei casi più complessi, il trattamento gnatologico potrebbe prevedere un piano ortodontico finalizzato alla risoluzione dei problemi di malocclusione. Questo tipo di piano, attraverso l’uso di apparecchi ortodontici o altri mezzi specifici, mira a correggere l’allineamento dei denti e l’interazione delle arcate dentarie per migliorare la funzionalità della mandibola e dell’articolazione temporo-mandibolare.

Questo ci fa capire che l’approccio della gnatologia è fortemente multidisciplinare, in quanto a seconda dell’eziologia e dell’entità dei disordini temporo-mandibolari, può esser necessaria anche la collaborazione con altri specialisti come l’ortodontista, l’ortopedico, l’otorinolaringoiatra, il fisioterapista o il chirurgo maxillo-facciale.

Di frequente i disagi lamentati dai pazienti a carico delle articolazioni ATM sono collegati a malocclusioni dentali e quindi può rendersi utile l’intervento dell’ortodontista. In questo caso è vantaggioso che uno specialista in gnatologia e l’ortodontista facciano parte del medesimo studio dentistico oppure che il dentista abbia competenza in entrambi le discipline, in modo da adottare una strategia condivisa per risolvere efficacemente e rapidamente il problema del paziente.

Le patologie mandibolari trattate da un dentista gnatologo

Gnatologo cosa fa in caso di bruxismo e altre patologie

Vediamo ora nel dettaglio un dentista gnatologo cosa fa per risolvere i disturbi e le patologie mandibolari.

Bruxismo
Si tratta di un disturbo molto ricorrente e consiste nel digrignamento o serramento involontario delle arcate dentali. Questa problematica può avere diverse cause, dall’ereditarietà genetica allo stress. Si può risolvere con l’adozione di un bite o con l’intervento dell’ortodontista.

Dolori al collo, cervicalgia o emicrania
Come abbiamo già avuto modo di costatare, questi disturbi possono essere diretta conseguenza di malocclusioni dentali in particolare del morso aperto (quando le due arcate non si chiudono completamente) o del morso profondo (quando l’arcata inferiore è più arretrata rispetto a quella superiore). In questi casi, è frequente che il trattamento gnatologico preveda un piano di cura ortodontico per correggere l’occlusione e migliorare la postura.

Acufeni
È un disturbo estremante fastidioso che consiste in fischi e ronzii continui nelle orecchie. Escluse altre cause, spesso questo sintomo può esser ricondotto al bruxismo o a una malocclusione.

Vertigini e senso di instabilità
È molto frequente che questo sintomo sia collegato a problemi delle articolazioni temporo-mandibolari oppure alle ossa mascellari. In questo caso, lo gnatologo stabilirà il percorso necessario per la riabilitazione della struttura mandibolare, valutando opzioni terapeutiche mirate e procedure che possano migliorare la funzionalità e la salute delle articolazioni coinvolte.

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